mercoledì, marzo 15, 2006

STORIE DI PRECARIATO...

“Un precario tira l’altro”


Questa breve riflessione mi viene dagli sgradevoli episodi che ultimamente hanno caratterizzato le vicissitudini sindacali di un nutrito gruppo, di colleghi precari, del Servizio Anti Insetti della Provincia di Cagliari, alla ricerca, da molti anni, di una garanzia per la stabilizzazione del loro posto di lavoro.
Non è’ mia intenzione, perlomeno in queste righe , affrontare questo importantissimo tema che peraltro non tocca, purtroppo, solo i miei colleghi.
Mi sento di fare un’osservazione:
lavoro all’ Anti Insetti da quasi 30 anni, quando della materia si occupava la Regione Autonoma della Sardegna, ricordo cosa mi raccontarono, in tema di precariato, i colleghi che di anni di servizio, più di me, ne contavano venti, un vero bollettino di guerra di assunzioni e licenziamenti.
Non tardai a toccare con mano, peraltro in una situazione che mi lascio’ veramente incredulo e sbigottito; ci licenziarono mentre eravamo impegnati in Irpinia (Campania) a soccorrere i terremotati (1980/81); questo stillicidio prosegui’ negli anni e fu risolto solo grazie ai sindacati e ad un Pretore del lavoro che ci diede ragione.
Nonostante tutto, negli anni il problema si e’ regolarmente riproposto, precari dietro precari per un servizio importantissimo che tratta materia di igiene ambientale e quindi è deputato a “ produrre salute “ (soldati della salute vennero definiti i colleghi che si occuparono della lotta antimalarica nella nostra isola).
Spero vivamente che qualcuno nel prossimo futuro possa mettere fine a questa annosa questione e di poter essere smentito sul fatto che “ da precario nasce precario” .


Giuseppe Pinna
Responsabile Servizio Disinfestazione
della Provincia di Cagliari

giovedì, marzo 09, 2006

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SARDEGNA,VITE VERE DI PRECARIATO E LOTTE, ALTRETTANTO VERE, DI RISCATTO.(LIBERAZIONE 28/2/2006)

Io precario….


Oggi ho 34 anni e svolgo il mio lavoro dentro l’apparato della funzione pubblica CGIL di Cagliari. Da quasi 4 e mi occupo di politiche di stabilizzazione e di precariato.
Ogni giorno, quando vengono i “fantasmi” a denunciare la situazione precaria che vivono dentro la pubblica amministrazione, il mio ricordo va al 1997 quando iniziai la lotta per la stabilizzazione del mio posto di lavoro e di quello di tanti altri precari come me. Avevo 26 anni e una figlia di 2 anni, mi trovavo ad affrontare le solite problematiche quotidiane,pane, latte,acqua,luce.Certo, mi aiutava la famiglia . Ma i miracoli non li potevano fare neanche loro. Un giorno ebbi la pessima idea di dare ascolto ad un’ amico e mi rivolsi ai servizi sociali di Cagliari, che incubo, mi volevano portare via mia figlia…..
I primi di marzo mi arriva una lettera con l'invito a presentarmi, alla selezione per lavorare 3 mesi presso il Centro Provinciale Anti Insetti.
Una soluzione non certo idilliaca.Il sindacato interno mi chiarisce subito che la pubblica amministrazione non può assumere, il finanziamento regionale non è fisso e ricorrente e poi la finananziaria nazionale non lo permette,etc.etc.
Nel frattempo riuscivo a fare qualche assistenza agli anziani tramite le inserzioni sui giornali e pensavo sempre al futuro mio e della mia famiglia.
Una sera un amico mi invita a bere una birra in un circolo di Rifondazione, inizio a parlare del mio lavoro e di quanto il servizio che svolgo io e altri 150 giovani circa in tutta la regione, sia utile alla collettività, parlo della nostra posizione di precari storici e subito vengo travolto da discorsi animati e incoraggianti. Due giorni dopo organizzo una riunione con i precari. Eravamo circa 12, andiamo in Cgil e parliamo con i compagni della sinistra sindacale. Veniamo letteralmente investiti da una valanga di incoraggiamenti. Il compagno dell'allora "Alternativa Sindacale" che stava in segreteria prende i contatti con la Provincia di Cagliari e cerca di aprire una vertenza, noi precari nel fra tempo denunciamo la nostra situazione rivolgendoci proprio a Liberazione.
Il 12 settembre il nostro dirigente convoca tutti i precari e ci comunica che dovevamo prendere tutte le ferie maturate perché il nostro contratto a fine mese sarebbe scaduto.
Una vera e propria ingiustizia oltre che una chiusura netta alle nostre speranze. Senza neanche metterci d’accordo inscenammo una protesta collettiva. Due giorni dopo okkupammo, per la prima volta, il Consiglio Provinciale. Zaini, cuscini, tende, coperte, scatolette di conserva.Durante quel Consiglio successe di tutto, il Presidente del Consiglio voleva chiamare la polizia ma i due consiglieri di Rifondazione ci difesero. Passammo li dentro quasi una settimana sino alla notizia di un rinnovo per altri 3 mesi fino al 20 dicembre.
Fu quella la prima azione di lotta di una lunga serie: a dicembre chiudemmo con lucchetti e catene l'intero assessorato regionale all'agricoltura. La provincia non ne voleva sapere di assumerci nonostante la regione sarda finanziasse ogni anno il servizio.

Il 13 dicembre ’97,alle otto del mattino circa viene a farci visita il segretario nazionale di Rifondazione Fausto Bertinotti che si trovava a Cagliari per un manifestazione di Rifondazione.
Le prime parole furono:" non siete soli".Da allora, nella Provincia di Cagliari scoppiò una autentica rivoluzione. Una ad una caddero le barriere di tutti quegli uffici che prima erano off-limitis per noi, "poveri fantasmi". Il contratto ci fu rinnovato per un'altro anno intero con l'accordo sindacale che ci avrebbe portato alla stabilizzazione. Ci fu un altro rinnovo di sei mesi e poi infine il concorso che ci stbilizzò tutti in tutta la Regione.
Oggi metto la mia esperienza a disposizione dei precari dentro la Funzione Pubblica CGIL di Cagliari.Con molti precari di quel gruppo ci siamo riscritti a scuola, oggi ci stiamo diplomando e la cosa più bella che quando i "fantasmi" ci cercano e parlano con noi credono che siamo ancora precari.Questo è il bello perchè anche se oggi riusciamo a progettarci una vita dignitosa....
siamo sempre precari.

Luca Locci-Cagliari

venerdì, marzo 03, 2006




Una lunga vertenza per la tutela di un bene pubblico che stanno privatizzando, per la tutela dei lavoratori trasformati in merce, "fantasmi" lavoratori precari che come i prodotti deperibili,
vengono rinnovati ad ogni scadenze,lavoratrici e lavoratori che non hanno un futuro, una serenità, una garanzia di progettazione della loro vita...
DICIAMO BASTA....A TUTTO QUESTO
L' ACQUA è UN BENE PUBBLICO,IL LAVORO è UN DIRITTO,LE LAVORATRICI E I LAVORATORI NON SONO UNA MERCE....
DENUNCIAMO E MOBILITIAMOCI .
SCRIVI QUI IL TUO PENSIERO. UN' ALTRO MONDO è POSSIBILE.

giovedì, marzo 02, 2006

siamo sempre vicino a chi ogni giorno affronta le difficoltà quotidiane, lavoro, famiglia, pane, acqua ecc...ecc...ogni giorno disoccupati, precari, uomini e donne,raccontano il loro malessere quotidiano.Raccontaci anche tu le difficoltà che incontri quotidianamente, insieme passo dopo passo, vertenza dopo vertenza ci renderemmo conto tutti che UN'ALTRO MONDO è POSSIBILE. Posted by Picasa

mercoledì, marzo 01, 2006

Il mondo del precariato è oggi un universo senza regole e confini, noi che siamo rimasti precari dentro, cerchiamo di affrontare quotidianamente le ingiustizie sociali.Crediamo che in Sardegna oggi manchi una vera politica di sviluppo occupazionale che contrasti anche il dilagare delle povertà, di tutte le povertà,vecchie,nuove ecc..ecc...Le poche norme di contrasto al male sociale "cancro occupazionale", non hanno ricevuto le risposte che la popolazione "fantasma" si aspettava. I "fantasmi", sono uomini e donne che vivono una condizione occupazionale precaria o non hanno nessun tipo di occupazione."Fantasmi" sono tutti quelli che vivono una condizione di disaggio e le istituzioni fanno finta che non esistano.
Raccontiamo le nostre storie di disaggio, di precariato e di disoccupazione perchè per noi "fantasmi" un....."ALTRO MONDO è POSSIBILE". Posted by Picasa

Abbiamo fatto tante battaglie alcune,come quella dei precari della Provincia, le abbiamo combattute per altre come quella dei cantieri regionali negli enti locali, i lavoratori ex esaf e ditte appaltatrici, i lavoratori della raccolta dei rifiuti, i lavoratori socialmente utili ecc…, le stiamo portando avanti con grandi difficoltà senza arrenderci.
La lotta al precariato e all’esternalizzazione dei servizi era e continuerà ad essere per noi della FUNZIONE PUBBLICA CGIL uno degli obbiettivi prioritari, infatti continuiamo a pensare che il servizio pubblico debba esser efficace accessibile alle utenze e poco dispendioso per gli enti locali.
Ci troviamo di fronte ad Amm.ni che esternalizzano servizi per aggirare i vari blocchi e limiti imposti dal governo per le assunzioni, tramite le agenzie di somministrazione lavoro, ad esempio, spendendo tra costo del lavoratore e agio per l’agenzia più del doppio circa. Troppa leggerezza nell’organizzazione del personale che spesso porta a degli sprechi e alla costituzione di sacche di precariato per servizi essenziali alla collettività.
No all’esternalizzazioni selvagge, MAI PIU’precari, non sarà più il solito slogan, la Funzione Pubblica CGIL di Cagliari, rilancia sempre con più forza la lotta al precariato, ci troviamo davvero davanti ad una situazione drammatica dove l’applicazione della legge 30 trova applicazione in tutte le sue forme, comprese quelle più contorte, dove i contratti di collaborazione (co.co.co o co.co.pro.), nelle pubbliche Amm.ni dilagano come un fiume d’olio, dove le lavoratrici e i lavoratori precari sono ricattabili e spesso utilizzati contro i lavoratori a ruolo, perché ciò che rifiutano di fare gli uni, non possono farlo gli altri perché ricattati dal loro stato precario.
Con l’esternalizzazione di alcuni servizi,basti pensare che molti enti locali affidano a terzi il servizio delle buste paga, delle portinerie, dell’uffici tributi,autisti, nettezza urbana,ecc…, le pubbliche Amm.ni depotenziano il ruolo del lavoratore pubblico, facendolo passare per un incapace, un fannullone. Oggi il pubblico dipendente rispetto ad alcuni anni fa è un lavoratore esperto e qualificato pronto ad affrontare e a risolvere qualsiasi problema gli si presenti,risponde in tempi rapidi all’utenza, partecipa al raggiungimento degli obiettivi dell’Amm.ni ed elevano l’efficienza dei servizi degli enti locali.
Il nostro impegno sarà costante e vigile nei confronti degli enti locali, per la funzione pubblica CGIL la lotta al precariato e all’esternalizzazione dei servizi dovrà essere un fattore prioritario; bisogna lanciare e attuare un piano straordinario di internalizzazione e gestione diretta dei servizi dando maggiori garanzie alle lavoratrici,ai lavoratori e all’utenza.
Confermando la più totale autonomia e indipendenza dal governo regionale, riteniamo che il governo regionale debba dare vita nella sua autonomia, ad una nuova normativa che contrasti e scoraggi tutte le norme che precarizzano i rapporti di lavoro, andando oltre la legge30, limitare all’eccezione i contratti atipici e aumentare i costi del lavoro, anche perché gli enti locali, fanno ricorso alle esternalizzazioni motivate anche dal risparmio sul costo del lavoro.