giovedì, marzo 09, 2006

SARDEGNA,VITE VERE DI PRECARIATO E LOTTE, ALTRETTANTO VERE, DI RISCATTO.(LIBERAZIONE 28/2/2006)

Io precario….


Oggi ho 34 anni e svolgo il mio lavoro dentro l’apparato della funzione pubblica CGIL di Cagliari. Da quasi 4 e mi occupo di politiche di stabilizzazione e di precariato.
Ogni giorno, quando vengono i “fantasmi” a denunciare la situazione precaria che vivono dentro la pubblica amministrazione, il mio ricordo va al 1997 quando iniziai la lotta per la stabilizzazione del mio posto di lavoro e di quello di tanti altri precari come me. Avevo 26 anni e una figlia di 2 anni, mi trovavo ad affrontare le solite problematiche quotidiane,pane, latte,acqua,luce.Certo, mi aiutava la famiglia . Ma i miracoli non li potevano fare neanche loro. Un giorno ebbi la pessima idea di dare ascolto ad un’ amico e mi rivolsi ai servizi sociali di Cagliari, che incubo, mi volevano portare via mia figlia…..
I primi di marzo mi arriva una lettera con l'invito a presentarmi, alla selezione per lavorare 3 mesi presso il Centro Provinciale Anti Insetti.
Una soluzione non certo idilliaca.Il sindacato interno mi chiarisce subito che la pubblica amministrazione non può assumere, il finanziamento regionale non è fisso e ricorrente e poi la finananziaria nazionale non lo permette,etc.etc.
Nel frattempo riuscivo a fare qualche assistenza agli anziani tramite le inserzioni sui giornali e pensavo sempre al futuro mio e della mia famiglia.
Una sera un amico mi invita a bere una birra in un circolo di Rifondazione, inizio a parlare del mio lavoro e di quanto il servizio che svolgo io e altri 150 giovani circa in tutta la regione, sia utile alla collettività, parlo della nostra posizione di precari storici e subito vengo travolto da discorsi animati e incoraggianti. Due giorni dopo organizzo una riunione con i precari. Eravamo circa 12, andiamo in Cgil e parliamo con i compagni della sinistra sindacale. Veniamo letteralmente investiti da una valanga di incoraggiamenti. Il compagno dell'allora "Alternativa Sindacale" che stava in segreteria prende i contatti con la Provincia di Cagliari e cerca di aprire una vertenza, noi precari nel fra tempo denunciamo la nostra situazione rivolgendoci proprio a Liberazione.
Il 12 settembre il nostro dirigente convoca tutti i precari e ci comunica che dovevamo prendere tutte le ferie maturate perché il nostro contratto a fine mese sarebbe scaduto.
Una vera e propria ingiustizia oltre che una chiusura netta alle nostre speranze. Senza neanche metterci d’accordo inscenammo una protesta collettiva. Due giorni dopo okkupammo, per la prima volta, il Consiglio Provinciale. Zaini, cuscini, tende, coperte, scatolette di conserva.Durante quel Consiglio successe di tutto, il Presidente del Consiglio voleva chiamare la polizia ma i due consiglieri di Rifondazione ci difesero. Passammo li dentro quasi una settimana sino alla notizia di un rinnovo per altri 3 mesi fino al 20 dicembre.
Fu quella la prima azione di lotta di una lunga serie: a dicembre chiudemmo con lucchetti e catene l'intero assessorato regionale all'agricoltura. La provincia non ne voleva sapere di assumerci nonostante la regione sarda finanziasse ogni anno il servizio.

Il 13 dicembre ’97,alle otto del mattino circa viene a farci visita il segretario nazionale di Rifondazione Fausto Bertinotti che si trovava a Cagliari per un manifestazione di Rifondazione.
Le prime parole furono:" non siete soli".Da allora, nella Provincia di Cagliari scoppiò una autentica rivoluzione. Una ad una caddero le barriere di tutti quegli uffici che prima erano off-limitis per noi, "poveri fantasmi". Il contratto ci fu rinnovato per un'altro anno intero con l'accordo sindacale che ci avrebbe portato alla stabilizzazione. Ci fu un altro rinnovo di sei mesi e poi infine il concorso che ci stbilizzò tutti in tutta la Regione.
Oggi metto la mia esperienza a disposizione dei precari dentro la Funzione Pubblica CGIL di Cagliari.Con molti precari di quel gruppo ci siamo riscritti a scuola, oggi ci stiamo diplomando e la cosa più bella che quando i "fantasmi" ci cercano e parlano con noi credono che siamo ancora precari.Questo è il bello perchè anche se oggi riusciamo a progettarci una vita dignitosa....
siamo sempre precari.

Luca Locci-Cagliari

10 commenti:

Anonimo ha detto...

caro luca locci, la tua storia è interessante, ma credo che tu e i tuoi compagni siate dei miracolati e che la vostra vicenda sia finita bene per l'intervento di bertinotti. ma è vero che è venuto a trovarvi? mi sembra un pò strano.
erika

Anonimo ha detto...

Cara Erika, i miracoli non esistono in questo mondo così reale. Leggendo la storia di Luca dovresti invece capire che affrontando qualsiasi problema collettivo in prima persona,coinvolgendo le parti interessate e senza demandare, tutto diventa realisticamente risolvibile.
Mino

Anonimo ha detto...

Caro Anonimo, non sono del tutto d'accordo: io non ho mai demandato niente a nessuno, i sindacati di me e di altre persone come me se ne sono fregati e io il lavoro me lo sono cercata e trovata all'etsero, dove soggiorno da qualche anno.
In Sardegna ci faccio una scappata ogni tanto.
Bianca

Anonimo ha detto...

carissimi mino e luca, cosa rispondete a bianca e a tutti quelli come lei che, non facendo parte di un gruppo organizzato di precari(perchè si sa, i sindacati, i politici, i mass-media si occupano solo dei grossi numeri, non certo dei singoli disoccupati) è dovuta andare a cercarsi lavoro all'estero, con una scelta sicuramente dolorosa per loro e dando un'immagine dell'italia, o forse della sardegna e del sud, all'estero non certo degna di un paese considerato tra i più progrediti al mondo.
si aspetta risposta

Anonimo ha detto...

questo post è per bianca: potrei sapere in che paese sei andata a trovare lavoro e come è stata la tua esperienza (se è stato facile, come ti sei trovata con la lingua straniera, che tipi di lavoro si possono trovare, ecc.) perchè sto pensando seriamente di fare lo stesso passo, visto che ho 27 anni e da cinque mi sto sbattendo per trovare un lavoro, ma senza risultato.
grazie. ciao

Anonimo ha detto...

... che dire di noi precari del brotzu?... io lavoro qui dal 2003 con .... di stabilizzazione non se ne parla... a dicembre sicuramnete ci manderanno a casa! perchè qui di stabilizzare i precari non si parla... eppure so che in altre asl e al policlinico universitario stanno facendo le selezioni per la stabilizzazione... :-(

Anonimo ha detto...

cari erika,bianca, mino,anonimo nella mia vita ho imparato che il lavoro non lo regala nessuno,che i singoli non hanno la forza (in quanto singoli) di ottener, il gruppo l'unità fa la forza, noi con il nostro movimento ogni giorno siamo in lotta con gli enti x la lotta x un lavoro stabile e qualche volta le battaglie si vincono quando c'è unità...ioprecario@tiscali.it

Anonimo ha detto...

anonimo del brotzu...unitevi con i vostri colleghi precari, fatte una lotta, chiede un'incontro con la direzione, rivolgetevii alla stampa, usate tutti gli strumenti che avete a disposizione, fatte sentire la vostra voce non abbiate paura il lavoro è un diritto...comunque se serve puoi scrivere a ioprecario@tiscali.it costruiamo insieme la lotta...
ciao luca

Anonimo ha detto...

caro luca locci,
bella la storia che hai postato e di sicuro esempio per tutti.
sono felice che l'unica cosa che abbia mantenuto precaria è, in qualche passaggio, la grammatica. infondo....tutto è bene quel che finisce bene....

Anonimo ha detto...

Ciao Luca, siamo veri e propri "fantasmi" o forse anche peggio....io in questo momento mi sento una "nullità".

Mi sembra che tanti anni di studio per una laurea non siano serviti a nulla.

Ho lavorato da precaria per 8 anni.

Vari tipi di contratti atipici sempre nello stesso ente, e ora sono senza lavoro.

Verrò sicuramente a trovarvi nei vostri uffici nei prossimi giorni, con la speranza di non essere più un "fantasma"