giovedì, settembre 14, 2006

Precariato: prospettive unitarie dei lavoratori dei call center amismp, 13/09/2006
I precari dei call center d'Italia, riuniti in assemblea nazionale, il 9 settembre provano a costruire un percorso unitario per far fronte alle drammatiche condizioni della flessibilità del lavoro. Il caso Atesia in primo piano dopo i risultati dell' ispettorato dell'ufficio provinciale del lavoro: da precari a subordinati?

(ultimo comunicato precari atesia)
Finalmente dopo un anno di lotte autorganizzate, Atesia è apparsa sulla stampa, nella sua vera veste di "fabbrica di precarietà". Finalmente grazie alle lotte dei lavoratori e delle lavoratrici autorganizzati di Atesia, emerge l’abuso di illegalità perpetuato per anni alla periferia della "città eterna". Tanto per far luce sull’intera "vicenda", che ha colpito nel cuore la questione "precarietà", oggi si è tenuta una conferenza stampa davanti ad Atesia i cui sono stati chiariti (e speriamo una volta per tutte) i seguenti punti:
L’ispezione all’ufficio provinciale del lavoro è stata richiesta dalle lavoratrici e dai lavoratori del Collettivo Precari Atesia dopo l’illegittimo licenziamento di quattro di loro, colpiti solo perché hanno osato contestare gli accordi precedentemente firmati tra azienda e sindacati confederali che per l’ennesima volta imponevano contratti precari.
Durante tutte le mobilitazioni (scioperi pressoché totali, manifestazioni cittadine, sit in, incontri con le istituzioni ecc. ecc.) i sindacati confederali, Cgil compresa, hanno violentemente ostacolato le nostre iniziative definendoci addirittura dei violenti-pazzi solo perché chiedevamo un contratto a tempo indeterminato. Non è affatto vero che la Cgil si sia spesa a nostro favore, anzi, la firma dell’ultimo accordo dell’aprile 2005 che stabilizza la precarietà, dimostra proprio il contrario.
Ma soprattutto riteniamo di fondamentale importanza l’esito dell’ispezione che chiarisce che TUTTO IL LAVORO SVOLTO AD ATESIA E’ DI NATURA SUBORDINATA. Un’ispezione che ha fotografato la drammatica realtà della nostra di lavoro. Non solo, un ispezione che ha CHIARITO UNA VOLTA PER TUTTE CHE FUORI LEGGE E’ TRIPI (che ha lucrato sulla nostra pelle e sulle casse dell’INPS) E NON I LAVORATORI E LE LAVORATRICI CHE RIVENDICANO I LORO SACROSANTI DIRITTI.
( interviste di Monica P.)

Nessun commento: