domenica, ottobre 20, 2013

7/07/2013, 06:14 L'unione sarda. «Ora difendete i nostri posti» I dipendenti provinciali

Giurano di non essersi mai sentiti privilegiati o appartenenti a una casta politica.
I dipendenti delle Province sarde si trovano ora a vivere in prima persona le problematiche di quello che viene definito «un mero scontro politico e mediatico». Per questo motivo, chiedono al mondo della politica regionale di essere presi in considerazione nel processo di riforma come risorsa aggiuntiva e di essere coinvolti per trovare soluzioni alle criticità connesse al personale.
Ieri pomeriggio, sotto il palazzo del Consiglio regionale, il Comitato dei dipendenti ha promosso una manifestazione a cui hanno aderito circa 40 persone. Il sit-in è stato organizzato mentre in aula era in corso la discussione sul testo unificato per il riordino delle Province, che poi è stato rinviato in commissione per ulteriori approfondimenti e per trovare un accordo con tutte le forze politiche. Alcuni rappresentanti dei lavoratori sono stati, inoltre, ricevuti dalla presidente del Consiglio Claudia Lombardo e dai capigruppo consiliari.
Non nascondono che la loro più grande paura sia rappresentata dal riordino del sistema degli enti locali. Nell'Isola i dipendenti che fanno riferimento alle otto Province sarde sono oltre duemila. «Alla presidente del Consiglio Lombardo e ai capigruppo», spiega Oscar Migliorini, uno dei portavoce del Comitato, «abbiamo ribadito che vogliamo essere parte attiva e propositiva, per cercare di risolvere i problemi legati a noi dipendenti, che potrebbero crearsi durante il processo di riordino. Siamo convinti che la riorganizzazione del personale debba essere affrontata contestualmente alla riforma».
Intanto, i rappresentanti del Comitato vogliono continuare a tenere alta l'attenzione su quello che considerano un tema delicato. «Con la manifestazione», evidenzia Luca Locci, uno dei portavoce, «abbiamo almeno contribuito a far emergere il nostro problema». Il Comitato ha preannunciato altre azioni. «Abbiamo chiesto un incontro con i parlamentari sardi», sottolinea Migliorini, «e vorremmo avere un colloquio anche con il prefetto di Cagliari. Nelle nostre intenzioni c'è anche la volontà di sensibilizzare i territori sugli aspetti legati alla riforma delle Province».
Eleonora Bullegas

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